Carissime sorelle e fratelli AASS,
un altro anno ricco di passione ed entusiasmo è volato via tra le parecchie attività che via via si sono presentate.
Dopo i diversi campi di comunità, il primo Consiglio Regionale del 30 SETTEMBRE – 01 OTTOBRE 2017, con pernotto, ci ha permesso “donandoci del tempo” di verificare e riflettere sulla programmazione fatta e da farsi. Insieme, anche ai nuovi pochi incaricati, abbiamo cercato di pianificare una serie di eventi che andassero nella direzione della crescita armoniosa della nostra regione, più esattamente nella direzione di “riscoprire la nostra umanità come creature in relazione, attente al cambiamento e testimoni di speranza” (cuore dell’indirizzo programmatico triennale).
La successiva partecipazione al Seminario Nazionale sui “I cambiamenti in atto:… dell’11-12 NOVEMBRE a ROMA ha sicuramente rafforzato la traccia che ci ha indirizzato/aiutato alla “corretta lettura della realtà dell’oggi, recuperando la coscienza come riferimento della nostra identità e come capacità di operare discernimento per promuovere il bene”.
L’indirizzo di programma 2016-2018 tra gli orizzonti a cui tendere al punto 1 infatti riporta: “Riconoscere e interpretare ogni forma di cambiamento, in una continua esplorazione della città, della Chiesa, dei propri ambienti di vita. Essere capaci di discernere, testimoniare e promuovere nuovi stili di vita, per un cambiamento personale e collettivo che salvaguardi il pianeta, il bene comune, la convivenza e la giustizia sociale, in una prospettiva di speranza per le nuove generazioni…
Il seminario di Roma ha infatti illustrato la radicalità delle trasformazioni operate dal capitalismo globalizzato e le sue conseguenze sulla vita di ciascuno di noi e sull’”essere adulti oggi” in termini di disumanizzazione, individualismo, crisi della politica e dell’educazione; e che occorre al riguardo una capacità di re-azione altrettanto radicale in termini culturali, etici, economici e democratici alla quale siamo chiamati come adulti scout.
L’Incontro Regionale sull’Indirizzo di Programma tenutosi il 26 NOVEMBRE a Reggio Calabria su impulso della comunità RC4, grazie agli incaricati nazionali alla formazione ed allo sviluppo Massimiliano Costa e Cettina Aletta, (spostatisi gratuitamente) ci hanno offerto belle e profonde riflessioni su tre apparentemente semplici domande che influenzano il nostro dire oggi: Dove và il Masci? – A cosa serve il Masci? – Per chi è il Masci?
Se le tre cornici, antropologica, relazionale e metodologica hanno rappresentato una buona indicazione di riflessione e di riscoperta della nostra umanità, sui passaggi dalla dimensione pedagogico-esperienziale alla dimensione testimoniale, Massimiliano ci ha ricordato che, il cammino per un nuovo umanesimo si può riassumere in cinque verbi che ci indicano la strada da intraprendere: uscire, annunciare, abitare, educare, trasfigurare.
Forte è stato anche il richiamo alle “Comunità MASCI [che] devono necessariamente essere in comunione anche con la realtà e devono scegliere il servizio quale opzione fondamentale per testimoniare lo scautismo”
diceva M. Mazza “…lo sforzo individuale rischierebbe di rimanere sterile, se non lo si attuasse in uno sforzo costante di collaborazione con fratelli animati dalla stessa idea…”
Mi e Vi chiedo, su quale idea e su quale servizio???
Ancora Massimiliano ci aiuta…
“Per saper discernere tra l’estrema ricchezza delle possibilità che ci sono offerte, proprio dove sono presenti molteplici opzioni, dobbiamo crescere nella sensibilità verso ciò che è bello, buono e vero. Ed è proprio del discernimento questa capacità di intuire ciò che viene da Dio e ciò che invece proviene dal Maligno, chiarire le sottili differenze tra il bene e il male, approfondire la radice e la provenienza di ciò che ci si presenta davanti e infine scegliere con coraggio ciò che si è riconosciuto giusto e santo.”
Infine ci ricorda che lo SVILUPPO si fa nell’essere testimoni, credenti, credibili e creduti, nel cercare di essere lievito che modifica e migliora la realtà, … chiamati a lasciare il mondo migliore di come lo abbiamo trovato, immergendoci in esso e mischiandoci alle situazioni con la coscienza che “siamo solo dei servitori, abbiamo fatto il nostro dovere.”
Con questo spirito/coscienza si sono svolte: sia la distribuzione della Luce della Pace, che ci vede coinvolti con sempre più associazioni scout; sia la mia successiva visita alle molte comunità durante il periodo di attività a ridosso delle festività natalizie. Non nascondo che, l’incontro, il fraterno abbraccio, con molti di voi nutre e caratterizza fortemente sia le mie riflessioni e sia il mio agire. Grazie per l’accoglienza, grazie per la disponibilità.
Se come scout è nel nostro specifico vivere la dimensione “dell’esperenzialità”, della concretezza, del fare, mi domando costantemente (e forse in maniera troppo imperativa) come posso attivarmi/donarmi perché ognuno di noi, al meglio, possa essere dono l’un per l’altro, tentando di sperimentare nel quotidiano i quattro postulati che papa Francesco pone come fondamento nell’esortazione “Evangelii gaudium”: il tempo è superiore allo spazio; l’unità prevale sul conflitto; la realtà è più importante dell’idea; il tutto è superiore alla parte.
I partecipatissimi consigli regionali del 3 febbraio e 15 aprile scorsi ci stanno aiutando nella riflessione e nella crescita/rafforzamento della nostra identità relazionale/di comunione. Il puntare sulla formazione e sull’integrazione delle diversità ci sta portando capire che – armonizzare per fare squadra e creare sinergie – genera qualità nell’attenzione all’altro ed al territorio.
Attenzione al Territorio e attenzione all’altro, alle diversità, che abbiamo potuto sperimentare efficacemente nelle due attività di regione del 10-11 MARZO nella Giornata dello Spirito a Serra San Bruno (VV) ed il 6 MAGGIO nella ROUTE Creato di Sersale in provincia di Catanzaro, oltre che nella bella Giornata del Pensiero a Paola.
Considerando “la vita all’aperto nella natura e la conoscenza delle meraviglie prodotte dalla cultura dell’uomo momenti irrinunciabili di educazione permanente ed esperienze preziose di spiritualità, essenzialità ed autonomia” in entrambe delle due occasioni sopracitate ci siamo potuti confrontare con territori non consueti e soprattutto con persone con un vissuto, usi e consuetudini, abbastanza diversi dal nostro.
Nella prima occasione, grazie alla sapiente guida di Padre Carmelo abbiamo potuto gustare la Parola di Dio, condividendo non solo un momento di preghiera e ascolto, ma anche un momento conviviale all’insegna della fraternità e un momento di approfondimento sul tema “La Comunità luogo del discernimento”
- Dupont ci ricorda che: “Il valore evangelico di una comunità non si fonda sulla pretesa della perfezione, ma sulla colpa e sul perdono che circola tra i suoi membri, perché’ è cosi che Dio si apre il varco in mezzo alla comunità.
I giudizi che si fanno sull’ uno o sull’altro, la pretesa di sapere meglio, di dire meglio, di fare meglio, non sono atteggiamenti evangelici. Ogni piccola comunità che riesca a costruire se stessa sulla debolezza benedetta dal Signore e sul perdono reciproco, invece che sulla competizione e sulle prove di forza, da’ un aiuto importante all’insieme della Chiesa.”
A Sersale invece, la breve Route, predisposta da Valeria e Gianfranco, ci ha offerto la possibilità di guadare/vivere la montagna con occhi e mente diversi. Le persone che ci hanno ospitato, ci hanno testimoniato che è possibile la diffusione di stili di vita rispettosi dell’integrità e dell’armonia del creato.
Infine, con modalità simili, diversi tra noi, agli inizi di giugno, hanno colto l’opportunità di “abitare” a San Nicola dell’Alto, un paese arbereshe di circa 700 anime, nella stupenda esperienza delle Botteghe “Relazionarsi col territorio ed animazione di comunità” che di fatto ci ha favorito nel vivere l’essenzialità, la relazione, l’accoglienza, aperta al confronto e alla condivisione con “donne e uomini di frontiera”.
L’essere artefici del cambiamento di sé mettendo in campo la propria intelligenza e il proprio cuore, risponde meglio ai diversi bisogni della società e supera con migliore efficacia le difficoltà contemporanee.
Il vivere relazioni basate sulla fiducia ci porta a maturare il mettere insieme il valore degli AASS attraverso le nostre comunità per offrire a tutti luoghi di accoglienza e di integrazione.
Ricordo che siamo passati da 342 censiti nel 2014, a 396 del 2017, a 407 censiti in ben 19 comunità oggi.
Confido che dentro lo spirito di servizio e di dono (non di possesso) le nostre comunità possano divenire sempre più terreno fertile che aiuta a far germogliare i talenti che ognuno di noi possiede.
Talenti di cui la nostra regione ha sempre più bisogno per fare strada, gratuita ed integrale, per la promozione, la realizzazione e lo sviluppo di tutti.
Alle abbastanza rafforzate strade nel cuore, nel creato e nella formazione, vi è l’ormai maturata necessità di investire di più… sulle Zone… sulla comunicazione e sullo sviluppo per essere quei testimoni “banditori di gioia e speranza” e “costruttori nel servizio agli ultimi” di cui la città è sempre più carente.
Don Tonino Bello in una sua famosa omelia ci rammenta che: “Questa è la città nuova che dobbiamo costruire: la convivialità delle differenze”.
Con questo spirito, ringraziando tutti Voi per il fattivo contributo che date nelle più disparate attività, ispirandosi all’insegnamento sociale della Chiesa, Vi rinnovo l’invito ad investire con creatività nel dare maggio vigore a quanto riportato nella conclusione del nostro Patto Comunitario: “Noi Adulti scout crediamo nella fraternità di tutti gli uomini in quanto figli di un unico Padre. Affermiamo, pertanto, che la convivenza degli uomini deve basarsi sull’amore che per primi ci impegniamo a vivere e testimoniare.”
A tutti noi l’augurio che possiamo continuare a testimoniare sempre con il nostro stile di vita, Legge e Promessa. Buona Strada a noi tutti.
Fraternamente il Vs.
Segretario Regionale